viernes, 22 de febrero de 2013

Benjamin secreto

Entrevista de Antonio Gnoli para La Repubblica

Giorgio Agamben ha curato una raccolta di scritti dello studioso mai pubblicati: “E’ una parte dei Passagen su Beudelaire più ampia di quella conosciuta”.

  “Gli inediti del filosofo che Einaudi non volle”



Terribili dovettero essere gli ultimi anni di vita di Walter Benjamin. In una sequenza di eventi negativi, tra il 1938 e il 1940, egli abitò a Parigi nell´isolamento e nell´estrema povertà. Le sue giornate trascorrevano alla Bibliothèque nationale, il solo luogo che gli garantiva la necessaria concentrazione per portare avanti il suo progetto. Lavorava alla stesura di un grande libro, tra le carte e i foglietti che maniacalmente appuntava. Poi la situazione precipitò. E fu come cadere rovinosamente da un precipizio. Nel giro di pochi mesi l´ebreo Benjamin intraprese una fuga che si concluse, come è noto, con il suicidio a Port-Bou, nel settembre del 1940, sul confine spagnolo. Si favoleggiò che insieme alle poche cose necessarie alla sopravvivenza Benjamin si trascinasse una valigia con il manoscritto al quale aveva febbrilmente lavorato. È molto probabile che quella valigia, che si disse fosse andata perduta, sia solo una leggenda. E che la verità sia un´altra. A raccontarcela è Giorgio Agamben che scoprì quelle carte, oggi finalmente pubblicate da Neri Pozza.

Come arrivò a quella scoperta?
«Casualmente. In quel periodo, la fine degli anni Settanta, stavo lavorando al ritrovamento delle ultime carte di Benjamin, compreso il famoso manoscritto dei Pariser Passagen che si riteneva fosse andato perduto. Quando un giorno, sfogliando delle lettere di Georges Bataille ne trovai una in cui Bataille, scrivendo a un amico conservatore alla Bibliothèque nationale, citava alcune buste contenenti dei manoscritti di Benjamin. In margine alla lettera c´era un´annotazione del conservatore che indicava la Bibliothèque nationale come il luogo in cui quei manoscritti si trovavano».


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(Gracias, Raúl, por el prefacio, que pongo a disposición de quien quisiere leerlo).


 

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